POV
Scheletri: 300 parole per un Incubo 2021
L’ho vista sbocciare dal pavimento, come al solito. E come al solito, il buco dal quale è uscita ora è scomparso.
Osservo quella creatura orripilante e insignificante insieme.
Sembra diversa da quelle sbucate in passato, sia per dimensioni che per anatomia.
La tengo schiacciata sotto il mio peso, sennò scappa subito.
Si dibatte forsennata.
Fai pure, da qui non ti muovi.
Dall’apertura carnosa che deve essere la bocca escono suoni striduli e petulanti.
E’ spaventata. La capisco. Non è di questo mondo. Probabilmente io la disgusto quanto lei disgusta me.
Ed ora cosa faccio?
Devo farla smettere, prima che mi faccia impazzire.
La creatura intuisce che sto per fare qualcosa, ma cosa? Dovrei imprigionarla? Studiarla con più calma?
Quei suoni fastidiosi…
La creatura tamburella sul pavimento con due propaggini rivestite di madida pelle rosea.
Vuole comunicarmi qualcosa.
Forse non riesce ad incamerare aria. Tutti gli essere viventi respirano.
Vediamo di capire.
Allento la pressione sulla creatura. Solo un po’. Questa sguscia fulminea e si erge in posizione verticale. Due sottili fessure acquose mi scrutano con diffidenza.
C’è anche del terrore, lì dentro. Naturalmente.
Provo a pronunciare qualche parola. Chi sei. Da dove vieni. Perché sei così schifosamente glabra - eccetto che per la peluria scomposta sopra l’ovale che con tutta probabilità contiene il cervello.
Genoma strano, anatomia strana. Non ci dovrebbe stare il cervello in una parte così esposta agli attacchi. La creatura ne è consapevole. Le due rosee appendici si sollevano a coprire l’ovale peloso. Lo vuole proteggere.
Mi sto stancando.
Troppi suoni striduli. Mi logorano l’esistenza.
Striscio nella sua direzione e sollevo i tentacoli.
La creatura, in posizione eretta, cerca in tutti i modi di tenermi lontano.
Povera bestiolina. Chissà da dove vieni.
Schiaccio l’ovale peloso e finalmente il suono si spegne.
scheletri.com